L’Oasi naturalistica del Bolgià:
il Maglio-Mulino, le Fucine, la Miniera

il Maglio-Mulino di Valtorta L’itinerario museale si completa con la visita agli edifici dei mulini e del maglio e ai resti di una miniera, di una fucina e di una calchera, inseriti nel contesto della documentazione etnografica della vallata. Si tratta di un’oasi ambientale e storica: la zona è posta ai bordi del torrente Stabina e prende il nome dall’antico ponte romanico ad un’arcata detto del Bolgià, che collega le due sponde: a destra l’abitato del centro storico di Valtorta e sulla sinistra le contrade di Costa e Scasletto. Il ponte fu per secoli l’unico collegamento tra i due versanti della valle. Vicino al ponte sorse un edificio nel quale funzionarono il mulino e le «peste» per granoturco, segale, orzo e ancora il maglio per la lavorazione del ferro. Nella seconda metà del Novecento vennero costruiti un altro ponte e una strada carrabile e il Bolgiàfinì nel dimenticatoio. La zona continuava però ad essere affascinante e quando si decise di realizzare il museo etnografico se ne prospettò il recupero a fini turistici. Il primo passo fu il recupero della piccola struttura posta sulla riva del torrente e dei macchinari in essa alloggiati, che sono perfettamente funzionanti. Poi si trovarono gli ingressi delle antiche miniere di ferro e la fucina nella quale si producevano i chiodi. Si decise allora un intervento di recupero completo della zona, compresa la sistemazione della mulattiera che scende dal paese al torrente.

il Maglio-Mulino di Valtorta il Maglio-Mulino di Valtorta

La presenza di fucine, mulini e segherie che sfruttavano la ripida corrente dei torrenti fu una costante della vita economica di Valtorta e costituì per secoli la principale fonte di sussistenza di tutta la comunità. Col tempo queste strutture andarono lentamente perdendo la loro funzione, fino ad essere del tutto abbandonate; il recupero di alcune di esse consente ora di aprire una finestra su un aspetto importante della storia della valle. Il ponticelIo e i due edifici del mulino e del maglio costituiscono un complesso di grande interesse storico ed antropologico e sono ormai diventati parte integrante dell’itinerario museale. il Maglio-Mulino di Valtorta Consolidate staticamente le strutture murarie, sono stati sistemati e riattivati il bacino di raccolta e la condotta dell’acqua del torrente fino alle due ruote a pale che mettono in moto gli ingranaggi interni a cui sono collegati gli impianti del mulino e del maglio. Animate da questo motore ad acqua, possono così funzionare, da una parte le macine del mulino e i pestoni per l’orzo e dall’altra il martello del maglio, la forgia, le mole e tutti gli altri meccanismi che consentivano ai ciodaröi di Valtorta di lavorare il metallo con l’abilità ovunque riconosciuta. Nei locali sono disposti tutti gli attrezzi propri dell’attività di macinazione (pale, setacci, stadere) e di metallurgia (mazze battenti con stampi per bullonie puntoni, incudini, pinze, martelli), organizzati come se dovessero riprendere a funzionare dopo decenni di quiete. Una scoperta recente è poi quella dei resti di tre fucine che sorgevano ai bordi del torrente-cascata le cui acque azionano il maglio-mulino. Queste tre fucine, situate su tre minuscoli pianori paralleli in un contesto selvaggio di rara suggestione, furono distrutte e sommerse da un’alluvione nel 1890.

Maglio-Mulino di Valtorta

Dagli scavi di quella più a valle sono emersi cinque banchi di lavoro in pietra (si tramanda che ciascuno fosse assegnato di diritto ad una famiglia) ed una manciata di chiodi, a testimonianza di quella che era la classica “chiodarola”. La struttura è stata ora recuperata e consolidata e completa quindi la visita al mulino-maglio. E passiamo ad altri recuperi recenti. In primo luogo l’antica miniera che siapre in località Frér, lungo la strada per la Falghera, a monte dei paese, una delle tante che nei secoli hanno costituito la base della vita economica locale. Attualmente è possibile visitare un tratto della galleria e la piccola costruzione che era adibita a polveriera e deposito degli attrezzi da lavoro. Non va infine dimenticata la calchera, fornace nella quale veniva prodotta la calce facendo cuocere materiale lapideo, che si trova qualche centinaio dimetri a valle della frazione di Forno-nuovo.

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Info

La Valle Stabina al confine con la Valtellina e la Valsassina: il carnevale ambrosiano, le Olimpiadi scolastiche, il Museo etnografico, i mulini e i sapori tipici.

Contatti

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Indirizzo: Via Roma 5, Valtorta (BG)
Telefono: 0345 87713
E-mail: info@comune.valtorta.bg.it