L'Eco Museo di Valtorta
Per descrivere l’Ecomuseo di Valtorta può essere utile un accenno alle sue principali finalità statutarie. Esso è un’istituzione che promuove “il coinvolgimento e la partecipazione attiva della popolazione in quanto l’ecomuseo rappresenta l’espressione della cultura di un territorio ed ha come principale riferimento la comunità locale”.Attraverso il coinvolgimento della popolazione l’ecomuseo si propone “la ricostruzione delle trasformazioni sociali, economiche, culturali ed ambientali storicamente vissute dalle comunità e dai territori al fine di accompagnare lo sviluppo sostenibile e condiviso” e “la sensibilizzazione e la promozione allo sviluppo sostenibile delle comunità locali, delle istituzioni culturali scientifiche e scolastiche, degli enti e delle associazioni”. Da queste poche righe emergono i connotati che definiscono l’Ecomuseo di Valtorta: una comunità, un territorio, un patrimonio culturale ed un progetto di sviluppo condiviso. Il patrimonio culturale è a sua volta costituito dal patrimonio materiale e da quello immateriale. Il patrimonio materiale è costituito dal territorio e dal mondo delle cose che appartengono ad una comunità. Il patrimonio immateriale è l’insieme della storia, delle tradizioni, dei saperi, delle espressioni, delle aspirazioni, e di quant’altro fa parte della cultura e dell’identità di una comunità. L’Ecomuseo di Valtorta recupera e preserva il patrimonio materiale e immateriale come strumento per progettare l’avvenire a partire dalle aspettative della sua gente. In quest’ottica, esso rappresenta un punto di arrivo di un percorso iniziato nei primi anni Ottanta, con la creazione del Museo Etnografico per volontà del sindaco di Valtorta Pietro Busi e dall’allora parroco don Angelo Longaretti. Al contempo l’Ecomuseo è anche e sopratutto il punto di partenza di un percorso di sviluppo delle potenzialità di questa terra proiettato nel futuro.
Valtorta, Museo e Natura
È sicuramente questa l’immagine che con più efficacia può rendere l’idea della località posta all’estremo settore nord-occidentale della Valle Brembana, ai piedi dei bastioni rocciosi del Pizzo dei Tre Signori e dello Zuccone Campelli. Il Museo Etnografico che raccoglie le testimonianze di secoli di vita locale, costituisce certamente l’aspetto più significativo del vasto complesso di richiami alla civiltà deI passato. Ma accanto al museo c’è l’intero borgo, con il centro storico ancora ben conservato e le minuscole contrade abbarbicate su ripidi pendii in margine a boschi e anguste vallette. Ci sono i resti, oggi recuperati, del maglio, delle fucine, dei mulini e delle miniere, un tempo cardini dell’economia locale, al pari dell’attività zootecnica, rinomata per i suoi formaggi, lavorati ancora oggi secondo regole immutate. Ci sono i dipinti murali che adornanole 43 tribuline poste ai crocicchi di antiche mulattiere e i preziosi affreschi che decorano le pareti della chiesa della Torre. Ci sono le solennità religiose e le sagre popolari, che riecheggiano secolari tradizioni, come il carnevale o il rito della “cacciata di marzo”, la “giobiana”, la “parentela”. E non mancano le prelibatezze di una cucina semplice, ma genuina, a base di prodotti locali.Con un occhio a questo straordinario patrimonio deI passato, Valtorta e l’Alta Valle Brembana guardano avanti, verso moderne prospettive turistiche, con le loro stazioni sciistiche e con servizi ed impianti in grado di soddisfare tutte le esigenze di sport, salute e natura, ed è su questa strada che l’Alta Valle persegue gli stimoli e le occasioni di un rinnovato sviluppo.
Comune di Valtorta